Telecinesi

Tra la serie di manifestazioni dovute al potere della mente umana classificabili come Psi-Kappa (PK), c”è anche uno dei fenomeni più strani tra quelli contemplati dalla moderna parapsicologia: la telecinesi.

Per telecinesi si intende la facoltà che permette ad alcuni individui di influire direttamente sugli oggetti, muovendoli a distanza senza toccarli e senza fare uso di metodi ausiliari, insomma solo per mezzo del potere della mente.

Questa facoltà fu studiata per la prima volta dalla Società di Studi Psichici di Londra (fondata nel 1882), che la considerò come una manifestazione straordinaria di ciò che fino ad allora era stato definito “oggetti stregati” o mossi da “spiriti”.

Le manifestazioni di questi fenomeni sono di molto anteriori alla data citata. L”influenza della mente sugli oggetti risale alla più remota antichità.
I racconti degli storici greci e romani narrano con eloquenza lo stupore prodotto in essi dai portentosi poteri dei sacerdoti egiziani. Mosè che fu istruito dalla casta sacerdotale di quel paese, provocò una serie di fenomeni che lasciarono addirittura senza parole il faraone ed i sacerdoti, ottenendo in tal modo il permesso di partire dall”Egitto con tutto il popolo di Israele, secondo quanto è narrato dalla Bibbia.

Anche i racconti indiani più antichi fanno riferimento a fenomeni telecinetici, pur facendo uso di denominazioni differenti.

Oggigiorno sono frequenti i casi in cui protagonisti sono oggetti di vario genere come utensili da cucina che si spostano, quadri che cadono oppure porte e finestre che si spalancano all”improvviso.

La popolarità di cui godettero per alcun tempo le “case incantate” o la credenza diffusa sull”esistenza di “spiriti”, sono testimoni fedeli della presenza costante dei fenomeni telecinetici nei luoghi e nei momenti più disparati.

Tuttavia fino alla fondazione della già menzionata Società di Studi Psichici, lo studio sistematico di questi affascinanti casi non ebbe inizio.

Uno dei fondatori, Frederic William Henry Myers, si chiese ne 1903:

“Può l”organismo umano emanare una forza tale da mettere in movimento gli oggetti, senza stabilire con essi alcun contatto fisico?”

Lo stesso Myers rispose così alla domanda: “Se ciò fosse possibile si produrrebbe un fenomeno di telecinesi”.

La forza capace di originare il movimento di un oggetto a distanza fu anche chiamata da Myers telergia.

LE CONTROVERSIE ORIGINATE DALLA TELECINESI

Anche ammettendo l”esistenza di questo fluido, alcuni scienziati rifiutano la definizione di telecinesi per il fenomeno.

Essi sostengono che il termine non corrisponde alla realtà poichè non si tratta di un movimento (kinesis) provocato da lontano (tele), quanto piuttosto un movimento effettuato per contatto della telergia.

I loro oppositori credono che chi nega l”esistenza della telecinesi sostenendo che il fenomeno avvenga per mezzo di un contatto, perde di vista l”argomento centrale dibattendosi in un”inutile discussione sui termini.

La cosa certa è che, come avviene in quasi tutti i fenomeni di questo tipo, non esiste una spiegazione razionale in grado di fornire risposte univoche e decisive.
Insomma le cause in grado di produrli continuano ad essere ignorate o creano ulteriore confusione tra fenomeni telecinetici e psicocinetici.

La possibilità che una forza mentale sconosciuta possa farsi sentire a distanza ed al punto di provocare il movimento di oggetti anche pesanti come mobili, costituisce una delle teorie più accreditate dai circoli scientifici che si dedicano agli studi di parapsicologia.

A tale conclusione del tutto provvisoria si è giunti dopo numerose ricerche, esperimenti ed analisi. Ciò su cui non esistono ormai più dubbi è che il fenomeno si produce spontaneamente, in modo cosciente o incosciente, e costituisce una delle sfide più appassionanti per gli studiosi del campo.

Esiste un grandissimo numero di fatti che rendono evidenti i risultati ottenuti durante lunghe serie di esperimenti. Come esempio che valga per tutti racconteremo qui di seguito l”interessante storia di una ragazza di 14 anni.

ANGELICA COTTIN

Il 9 marzo del 1846 comparve davanti ai membri dell”Accademia delle Scienze di Parigi Angelica Cottin, una ragazzina il cui caso numerosi medici si dichiararono incapaci di spiegare: Angelica Cottin aveva “incantato” la casa nella quale viveva.
Nel villaggio di Bourgvigny, Orne, i tavoli avevano cominciato un bel giorno a muoversi, gli oggetti cambiavano di posto da soli, porte e finestre si aprivano e chiudevano a loro piacimento.

I famigliari di Angelica avevano chiesto al parroco locale di esorcizzare la ragazza, ma il buon sacerdote molto saggiamente aveva ritenuto più opportuno sottoporre il caso ai medici, i quali tuttavia non erano riusciti a trovare una causa plausibile a quegli insoliti fatti.

Per questa motivo Angelica fu presentata ai membri dell”Accademia delle Scienze, per essere meglio esaminata.

Davanti all”imponente presenza di tutti quegli studiosi non ebbe luogo nessuno dei fatti meravigliosi accaduti al villaggio. Pertanto il parere dei componenti di quella dotta assemblea suonò così: “Le comunicazioni dirette a questa Accademia riguardanti la signorina Angelica Cottin devono essere ritenute inesistenti … “